Primario alle primarie

Ignazio Marino, candidato del PD, in posa mentre un paziente è sotto i ferri

Ignazio Marino, candidato del PD, in posa mentre un paziente è sotto i ferri

La scelta di eleggere il proprio leader attraverso lo strumento delle primarie nasce dalla voglia di avvicinarsi il più possibile al modello americano, di rendere veramente democratica l’evoluzione del partito. Agli inizi la cosa piacque anche al Cavaliere che non nascose l’idea di adottare lo stesso sistema anche per il PDL, ma quello più che altro per amore dei voti plebiscitari, non certo delle decisioni collegiali.
Tornando al PD, l’utilizzo delle primarie, ad ogni tornata congressuale, assume alternativamente le sembianze di una buffonata (primarie con Veltroni e comprimari quando si era già deciso che sarebbe stato lui il segretario) o di una guerra intestina (e intestinale).

Il meccanismo delle primarie porta inevitabilmente alla spaccatura del partito perché se le candidature sono molto diverse e caratterizzate si portano dietro ognuna la propria corrente che non fa altro che coltivare il proprio orticello anche a discapito del partito nella sua interezza. E se questo può capitare in qualsiasi partito dove non sia in vigore il pensiero unico figuriamoci nel PD che non ha ancora metabolizzato la fusione “fredda” fra ex DC, ex DS e con l’aggiunta di giovani rampanti frangettate.
Capita quindi che il candidato Marino cavalchi la notizia dello stupratore seriale coordinatore di un circolo del PD come uno scribacchino qualsiasi di un frizzante blog.

symbel (redattore)

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11 Risposte

  1. Nito scrive:

    “come uno scribacchino qualsiasi di un frizzante blog”
    autoironia? :-)

  2. Nito scrive:

    p.s. citando Moretti per riallacciarmi a Martin Sileno
    “vabbe’..continuiamo cosi’..facciamoci del male..”

  3. Davide Solla scrive:

    Se Moretti dovesse rifare il film “Aprile” in questi giorni non direbbe più, rivolto al segretario di turno del partito , “…dì qualcosa di sinistra…dì qualcosa di sinistra” perchè ormai non sanno più neanche loro cosa è di sinistra e cosa no!

  4. Nito scrive:

    ma infatti ti ricordi che poi dice “di’ qualcosa almeno,parla!” 😉 ?

  5. Devsol scrive:

    è vero… infatti poverino in quella scena mi ha fatto pena. Guardando quel povero Moretti desolato mi sono convinto più che mai delle mie idee!!! Ma un tempo non si doveva candidare? Moretti alle primarie… andrei anch’io a votare… ah ah ah

  6. Nito scrive:

    te l’ho gia’..tu devi vergognarti che hai votato Giagoni alle elezioni di Quartu!

  7. Martin Sileno scrive:

    l’autolesinismo della sinistra non dovrebbe stupire più, però trasformare un fatto di cronaca in caso politico trovo sia allarmante. nemmeno i più beceri esponenti della lega hanno osato cavalcare questo episodio

  8. Rudy Basilico Turturro scrive:

    Il problema non sono le primarie, ma la nostra politica da basso impero. Credo che per Obama sia stato più difficile battere la concorrenza interna di Hilary Clinton che quella di Mc Caine. Eppure lì nessuno ne ha fatto un dramma.

  9. Nito scrive:

    Stretta di mano a Rudy..noi non siamo ancora pronti ..vorremmo essere come loro ma non lo siamo..

    Io sono nel circolo Pd di Quartucciu vi potrei dire della guerra che gli ex Ds stanno facendo per boicottare la nascita del partito nuovo..pura invidia, nessuna idea alternativa, vecchi metodi di spartizione..
    perche’ sta nascendo un bel movimento fatto di giovani e dove ci sono delle bellissime e accese discussioni ed evidentemente hanno paura di questo..i cari vecchi “compagni” (per la cronaca io sono anti-comunista e anti-fascista..sempre che i termini abbiano ancora senso)

    se non sbaglio c’e’ un disco di Vasco che si intitola
    “non siamo mica gli americani..” 😉

    Aggiungo che da noi il bipartitismo e’ lontano ancora anni luce..e’ gia’ troppo che abbiamo il bipolarismo..

  10. Martin Sileno scrive:

    comunque queste sono episodi piccoli, assolutamente marginali. la cosa grave è che ci sia gente che a Quartu voti Giagoni

  11. Rudy Basilico Turturro scrive:

    In Italia si procede per strappi. La nascita del PD come quella del PDL sono forzature, frutto di decisioni dirigenziali neppur condivise nel primo caso e di un leader da predellino nel secondo. La base non ha preso bene la scelta sia in un campo che nell’altro. Potrei citarti una riunione regionale di AN a cui ho partecipato. Se DS e Margherita poco hanno a cui spartire, la stessa cosa si potrebbe dire di Forza Italia con gli ex MSI. Modi di concepire la politica totalmente differenti.
    Un giorno magari ringrazieremo la lungimiranza che ha portato a queste aggregazioni, al momento sono fusioni a freddo belle e buone. Il PDL riesce a soffocare i mugugni grazie alla forte leadership di Berlusconi, mentre per il PD è un continuo calvario di distinguo e prese di posizione.

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