Critiche a senso unico

Critiche a senso unicoBeh lo sappiamo la e il suo quotidiano La , parlano spesso alla pancia del proprio elettorato con azioni magari un po forti e dai modi discutibili.

L’ultima trovata , è la pubblicazione dell’agenda del  ministro all’integrazione Cecile reperito dal sito della Camera, per contestare il fatto che l’apporto al governo, e quindi il suo stipendio, poteva essere destinato ad altro.

Polemica che sotto sotto nasce per mettere in difficoltà il progetto renziano sullo Ius Soli, oltre a rompere le uova nel paniere di un ministro che non è mai stato simpatico alla base leghista.

Una contestazione, una boutade che ovviamente fa polemica, ma non per l’insolita pseudo violazione della privacy,  (che in realtà non esiste essendo un dato pubblico),  ma per via del colore della pelle del ministro:  come fa notare , se lo avessero fatto a lui sarebbe stata democrazia, invece l’azione è  vista come razzismo.

E in effetti il doppiopesimo c’è , tant’è che immediatamente si sono alzati gli scudi del PD , tacciando l’azione come antidemocratica e razzista, in realtà è solo politica , ma fa comodo usare il colore la pelle del ministro per cercare di screditare ulteriormente il partito del carroccio.

Ovviamente dalla maggioranza le levate di scudi per il ministro arrivano e ci possono essere, ma non ha senso usare la scusa del razzismo, per una volta che non c’entra nulla.

Se una persona è valida o è capace lo è indipendentemente dal suo colore della sua pelle, ma fa specie che per giustificare  (e tacciare la presunta incapacità) il ministro non si usino i fatti, ma si dia del razzista all’interlocutore.

 

 

Brian Boitano (redattore)

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