La tentazione di abbandonarsi a considerazioni simili a quelle di queste ore da parte di alcuni esponenti del PDL è forte, quella cioè di assimilare il settimanale dei paolini a pubblicazioni ostili al governo non solo per l’analogia dei contenuti ma anche nello stile. La tentazione è forte ma non bisogna lasciarsi andare a giudizi frettolosi e allora per ora l’ho relegata solo al titolo.
Chi giudica innanzitutto dovrebbe per prima cosa leggerla Famiglia Cristiana, conoscerla. Ci troviamo invece di fronte a dei personaggi non solo politici ma anche del mondo del giornalismo che si sono avvicinati a questo settimanale solo in funzione della polemica politica.
Famiglia Cristiana è un buon settimanale, l’unico in Italia che porta avanti inchieste non pruriginose, che ha un’ottima sezione di recensioni e servizi per il cittadino, che è attento al territorio e ai problemi della famiglia. Su Famiglia Cristiana non si trova gossip e nemmeno pubblicità mascherate da articoli o markettoni particolari.
Le note dolenti arrivano però sugli editoriali politici che sembrano avulsi dal contesto del resto del giornale che brilla per misura e obiettività. Nessuno può impedire ai corsivisti del magazine fondato da don Giacomo Alberione di esprimere il proprio giudizio politico in tema di immigrazione, provvedimenti per la famiglia, aiuti economici per i meno abbienti, moralità e senso della giustizia, quello che stupisce sono tuttavia i toni e in particolari le invettive “ad personam”.
Lo stile in crescendo degli ultimi editoriali richiama assonanze con Espresso, Unità e Il Fatto Quotidiano senza doversi sforzare nemmeno tanto in esercizi di fantasia e questo dispiace un po’. Non più critiche, sempre più frequenti, alla politica del governo ma ora il salto di qualità, critiche frontali e violenti alla persona del Premier, direi abusando di questo termine come si fa ormai da 15 anni, “ad personam”.
Monsignor Rino Fisichella, non certo il cappellano di Arcore, ricorda anche oggi che “E’ lecito che Famiglia Cristiana formuli certi giudizi, anche se questo su Berlusconi appare del tutto tendenzioso, dato che in altri momenti storici – ad esempio quando Moro e Fanfani fecero il centrosinistra – ci fu una divisione dei cattolici” e aggiunge “In ogni caso non è corretto né giusto far credere che questo giudizio sia stato formulato dal mondo cattolico”.
Ed è proprio questo il punto.
Famiglia Cristiana si schiera facendo un’operazione di chiarezza. All’ennesimo editoriale di un certo tipo, e qui si vedono anche analogie con lo stillicidio di dichiarazioni di Fini e i suoi finiani, la posizione del settimanale cattolico ormai è chiara.
Come per Fini resta da capire a chi giovi tutto ciò anche perché chi è naturalmente avverso a Berlusconi preferirà comunque leggersi L’Espresso e chi leggeva Famiglia Cristiana rimane sempre più perplesso soprattutto quando lo vede in bella mostra esposto per la vendita all’interno delle chiese.
Famiglia Cristiana si spoglia quindi del guscio di zucchero, indossa il giubbottino borchiato e impugna il frustino, analogia per analogia sembra di vedere la repentina metamorfosi della devota Pivetti passata da sgranarosari a Dark Lady.
Famiglia Cristiana: il Fatto Settimanale
symbel (redattore)
Allora fammi capire: all’inizio sei tentato ad abbandonarti a giudizi simili a quelli espressi dagli esponenti pdl, come Bondi che paragona le forti critiche a berlusconi alla gretta “pornografia”, giovanardi che definisce l’editoriale fazioso o sacconi che dà del fazioso direttamente al direttore don sciortino.
Bene, però tu che sei più furbo di loro, non ti fai tentare e ci dici che famiglia cristiana brilla “per misura ed obiettività”, ma inspiegabilmente tali qualità non ci sono più nel momento in cui il settimanale esprime una posizione contraria al presidente del consiglio, e non uno qualsiasi, ma un uomo
travolto da scandali che hanno fatto emergere prepotentemente la sua immoralità religiosa tanto nella vita pubblica che in quella privata; cito una perla che ho letto nel libro di Oliviero Beha ad ulteriore dimostrazione del tipo di uomo che è S.Berlusconi <>. E tu, che ricordiamo sei molto più furbo di bondi, sacconi e giovanardi, non solo qualifichi così l’opinione dell’editorialista come priva di
obbiettività e misura, ma non contento tiri un bel pistolotto dietrologico su chi mai potrebbe guadagnarci da queste prese di posizione, perchè ti sembra assurdo che si possa dire quelle cose ed in quel modo, ci deve essere certamente qualcosa sotto! Eh sì tu sei furbo, infatti non ti lasci sfuggire il problema analogo che riguarda l’informazione di PROPRIETà della “famiglia (poco cristiana) berlusconi”: il Giornale ad esempio non riuscendo a mettere le mani su alcun dossier in cui don sciortino viene ”attenzionato” ha attaccato famiglia cristiana accusandola di proporre film in cui vengono pronunciate bestemmie, come può quindi un giornalaccio del genere avere voce in capitolo nel criticare san silvio?
Per concludere paragoni quegli editoriali all’espresso o il fatto quotidiano: perchè invece non ti chiedi come mai tanto più ci si allontana dal portafoglio della famiglia berlusconi tanto più i giornali tendono a manifestare un dissenso piuttosto omogeneo? Ma tu te lo sarai sicuramente già chiesto, tu sei furbo