Siamo di fronte ad uno scandalo internazionale che se venisse alla luce avrebbe anche dei risvolti diplomatici drammatici per i rapporti tra Italia e Usa.
L’articolo è un po’ lungo ma leggete fino alla fine e tenete a mente.
Cominciamo con ordine.
24 Gennaio 2010, Haiti, Guido Bertolaso, capo supremo della Protezione Civile italiana, ai microfoni di Lucia Annunziata in una puntata speciale della trasmissione In Mezz’ora:
«Ci sono enormi organizzazioni coinvolte e moltissimo da fare, ma la situazione è patetica, e tutto si sarebbe potuto gestire molto meglio. Il mondo poteva dare prova di poter gestire al meglio una situazione come questa, ma finora non ha funzionato. Era inevitabile e indispensabile una forte presenza dell’esercito americano, anche se i 15mila uomini non sono utilizzati in modo migliore. Le navi ospedale, le portaerei, non hanno rapporti stretti con il territorio, con le organizzazioni umanitarie che sono presenti sul posto. Ognuno fa la sua parte, ma in modo svincolato. Gli americani tendono a confondere l’intervento militare con quello di emergenza. Manca una capacità di coordinamento, utile per non disperdere gli aiuti che sono stati inviati. È stato fatto uno sforzo impressionante, encomiabile, ma non c’è una leadership. Serve un uomo, serve un Obama che gestisca le emergenze. Ed anche Clinton che scarica le cassette della frutta non è servito. Sarebbe stata la svolta se lui avesse gestito l’emergenza in prima persona, invece se n’è andato. Si viene qui, si dà un po’ da mangiare, bere e il problema per loro è risolto, ma è una contraddizione se non si pongono le basi per la vita futura.
Troppo spesso una volta arrivati sul luogo di un disastro, si pensa subito a mettere un grande manifesto con lo stemma della propria organizzazione, a fare bella figura davanti alle telecamere, piuttosto che mettersi a lavorare per portare soccorso a chi ha bisogno»
La risposta dagli USA non si fa attendere ed è affidata ad una nota di una certa Hillary Clinton, segretario di Stato e moglie di Bill, quella che porta in casa i pantaloni perché Bill spesso li porta abbassati.
25 Gennaio 2010, Hillary Clinton liquida come “chiacchiere” le critiche del capo della Protezione civile italiana sulla gestione dell’emergenza Haiti. «Monday morning quarterback», è l’espressione usata dal segretario di Stato americano quando al Dipartimento di Stato ha risposto a chi gli chiedeva delle considerazioni di Bertolaso. E ancora: «sono profondamente risentita da chi ha attaccato il nostro paese, la generosità della nostra gente e la leadership del nostro presidente nel cercare di reagire a questo disastro storico».
Il ministro degli Esteri Franco Frattini tenta di smorzare le polemiche prendendo le distanze da Bertolaso e interpretando lo sfogo del Chuck Norris italiano così: «dichiarazioni dettate dall’emotivita, dal clima di «tragedia» respirato dal capo della Protezione civile ad Haiti. Che niente hanno a che vedere con la collaborazione ed il grande apprezzamento reciproco tra Italia e Stati Uniti, anche nella gestione della tragedia haitiana»
Guido Bertolaso risponde a Frattini: «Respingo l’ipotesi che abbia parlato come reazione emotiva: è noto che sono pagato per stare calmo ma anche per fare le cose per bene»
Nel frattempo si mette in mezzo anche Berlusconi che afferma : «In situazioni come quella di Haiti sarebbe meglio non fare dichiarazioni»
26 Gennaio 2010, Bertolaso ritratta parzialmente dopo che negli ambienti vicini a Palazzo Chigi si era ventilata anche l’ipotesi dimissioni con una poco credibile dichiarazione che la Clinton sicuramente non si beve: «ll mio non voleva essere un attacco agli Stati Uniti, che stanno mettendo in campo uno sforzo importante per la popolazione dell’isola, ma una critica fatta da un tecnico alla mancanza di coordinamento delle organizzazioni internazionali che sta lasciando migliaia di haitiani abbandonati a se stessi»
Poi tutto rientra, perlomeno apparentemente, fino ai giorni scorsi quando si discute della trasformazione del dipartimento della Protezione Civile in SPA.
Salta fuori uno scandalo appalti, che parla di corruzione tramite tangenti, appalti truccati e favori sessuali per alcuni lavori supervisionati dalla protezione civile e in particolare per la bonifica delle vecchie basi militari americane nell’isola de La Maddalena.
Tra i nomi nei fascicoli carichi anche di intercettazioni non poteva mancare quello di Guido Bertolaso.
10 Febbraio 2010, Guido Bertolaso rassegna le dimissioni che non vengono accettate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal consiglio dei ministri che all’unanimità rinnova la sua fiducia all’immondezzaro più famoso del mondo.
11 Febbraio 2010, nei giornali compaiono come al solito le trascrizioni di alcune intercettazioni che vedono protagonista Bertol House e che farebbero pensare ad un giro di prestazioni sessuali a suo favore per corruzione da parte di un grosso imprenditore edile romano proprio per gli appalti del G8 a la Maddalena.
Ed è bufera fino a qualche ora fa quando Bertolaso ha addirittura dichiarato che si aspettava da un momento all’altro, visto che la sua popolarità era cresciuta a dismisura, che qualcuno gli facesse lo sgambetto, magari, ha detto lui: “facendomi scivolare in tasca una bustina di cocaina. Poi questo non è avvenuto ma con questa vicenda è una roba molto simile”. Naturalmente negando ogni addebito sull’inchiesta.
Se avete avuto la pazienza di seguire l’articolo fino a qui vi svelo quello che nessuno ha il coraggio di dire riassumendo brevemente i passaggi cruciali della vicenda: 1) dichiarazioni di fuoco sull’intervento USA ad Haiti; 2) risposte piccate della potentissima Hillary Clinton; 3) appalti per la bonifica della “fogna” (cit. Bertolaso) lasciata dagli americani nella base USA in Sardegna; 4) proposta di un ministero da parte di Berlusconi all’uomo dell’emergenza Abruzzo e dei rifiuti di Napoli; 5) discussione sull’istituzione della SPA per il dipartimento di protezione civile; 6) elezioni regionali 7) scandali sessuali e corruzione per Bertolaso.
Ci siete arrivati da soli credo: questa inchiesta per corruzione è tutto un complotto dei servizi segreti americani contro l’Uomo della Provvidenza.
Pensate che coloro che ci hanno fatto credere di essere sbarcati sulla Luna mentre in realtà era tutto girato in uno studio televisivo, che ci nascondono da anni la presenza di cadaveri e apparecchiature aliene nell’Area 51, che boicottano tutti i tentativi fotografici e filmati dell’esistenza del Bigfoot, che hanno fatto cadere le Torri Gemelle accreditando l’attentato ad Al Quaeda per avere la scusa di fare la guerra per il petrolio in medio oriente, che istruiscono la scorta di Berlusconi su come mettere in scena un attentato finto, che boicottano il sistema frenante delle Prius e manipolano le interviste di Morgan non siano in grado di far pagare a Bertolaso le boriose dichiarazioni contro il governo federale?
Magari pensavano di farla franca e far sembrare tutto il solito accanimento delle toghe rosse, ma non hanno fatto i conti con Giulietto Chiesa e Gioacchino Genchi prima e con Moschebianche ora.
Conservate bene questo articolo perché non ne sentirete parlare da nessun altra parte, vi diranno che è per il vostro bene e intanto il popolo vive nella menzogna.
A parte gli scherzi, io non mi stupirei se le polpette avvelenate provenissero da ambienti del PDL: non è un segreto che la popolarità di Bertolaso, la sua crescita esponenziale nella considerazione del premier e il ministero in arrivo non abbiano fatto stappare lo spumante a più di qualche ministro e uomo forte del partito….
E non dimentichiamo che Bill Clinton ha preso così male le critiche di Bertolaso che ieri hanno dovuto operarlo al cuore
Non capisco, deve far ridere? Tu sai, vero, che il governo italiano agli americani non piace proprio? Quanto credete che l’aministrazione Obama abbia in gloria un governo che se la fa nel lettone di putin in cambio di gas, che da un sacco di soldi alla libia e che va in bielorussia a legittimare il potere di un ditattore? Tutto questo in cambio di cosa? un po’ di soldati in più in afghanistan?
certamente bertolaso non è vittima di un comploto degli americani piuttosto della mgistratura italiana e dell’opposizione di governo, ma il vero problema è che se il complotto esiste è fatto su gravissime prove a carico di bertolaso, e come tanti complotti simili italiani è molto facile farli perchè le prove non devono essere inventate. preoccupatevi piutosto di quanti soldi pubblici vi hanno fregato
per adesso è giusto lasciare ke la giustizia faccia il suo corso questa è l’articolo dell’occidentale http://www.loccidentale.it/articolo/10,+100,+1000+bertolaso.0086183