La Apple ci ha abituato ad hype paurosi, per prodotti che di pauroso hanno sostanzialmente una cosa: il prezzo, e anche stavolta l’ultimo nato in casa Apple è riuscito a far storcere il naso anche ai piu fedeli fanboy della mela: parliamo di iPad, il tanto atteso tablet di Apple.
E guardandolo bene ci si accorge del perchè: questo tablet ha poco di computer, quindi non potrà rimpiazzare un Macbook, come in molti speravano, ma si rivela praticamente un iPod touch con uno schermo enorme, di difficile trasportabilità e di costo elevato.
Questo apparecchio servirà infatti per leggere libri, farsi una navigata ogni tanto, ascoltarsi musica, installare applicazioni dedicate: tutto quello che si puo già fare con l’iPod che abbiamo in tasca, con il problema che questo in tasca non ci entra.
Niente di magico e rivoluzionario come aveva annunciato Steve Jobs in pratica, e per di piu costa piu di un computer completo (non Apple, ovviamente)…
Per poterne venire in possesso occorrerà attendere circa 2 mesi per la versione dotata di solo wifi, e oltre 3 mesi per la versione dotata di modem 3G. Ma è stato volutamente presentato in anticipo per poter soffiare con piu facilità il nome al legittimo proprietario del nome iPad, la giapponese Fujitsu, che lo utilizza per una linea di POS.
iPad presenta un processore da 1Ghz sviluppato internamente grazie all’acquisizione di PA Semi, uno schermo multitouch da 9,7 pollici, con risoluzione 1024×768, e un sistema operativo mutuato da iPod, niente Mac OS quindi. Mancano all’appello delle caratteristiche una fotocamera, il player Flash (che ultimamente ha creato grattacapi anche ad altri prodotti con la mela) e sopratutto un sistema operativo con multitasking.
L’apparecchio che pesa ben 680 grammi nella versione base (che aumentano nella versione 3G) non è certo quello che si puo definire un prodotto tascabile (243 x 190 x 13,4 mm le dimensioni), specie se confrontato con la concorrenza degli ebook reader sempre piu presenti, che dalla loro hanno anche uno schermo , si in bianco e nero, ma con tecnologia epaper che consente di non affaticare gli occhi nella lettura, cosa che non è possibile con uno schermo tradizionale , seppure a LED, come quello di iPad, e di garantire autonomie di svariati giorni (iPad si ferma a 10 ore)
I prezzi del nuovo gingillo partiranno da 499 dollari per la versione 8GB Wifi, fino agli 829 della versione 32GB con modem 3G.
Il nome giusto per il nuovo arrivato in casa Apple dovrebbe essere “iCornicedigitaleperfoto” perché questo appare a prima vista.
I fan di Steve Jobs che in alcuni aspetti raggiungono i livelli di veri e propri talebani diranno: “è fantastico, ha tutto quello che già conoscevamo in un Iphone ma con uno schermo più grande, migliore di quello di qualsiasi netbook, costa meno di un MacBook e ci puoi far girare ugualmente IWork.
L’esprienza in navigazione web è straordinaria, come la visione di film e di foto e la lettura di libri con il nuovo software Ibook. Pesa pochissimo ed è sottilissimo, pesa molto meno di un netbook ed ha un’autonomia raggiunta solo dai netpc di fascia alta. Tanto alla fine con il netbook navighi, controlli la posta e poco più, visto il processore lento che hanno. E poi è molto migliorata la tastiera a schermo che con queste dimensioni diventa come quella di un portatile”.
I detrattori diranno: “è costoso, non ha nemmeno un lettore di sd card incorporato, è chiuso a qualsiasi intervento esterno, non ha nemmeno una porta usb, è grandissimo e comunque mi ci vuole una borsa per portarlo appresso, il sistema operativo non è mac osx ma quello dell’iphone che dipende strettamente dall’apple store e da itunes per l’inserimento di nuove applicazioni e musica, l’unico prezzo accettabile è quello base che non ha 3G e ha solo 16GB di storage. L’aspetto non è nè più nè meno che quello di una cornice digitale per foto con la differenza che queste ultime almeno hanno un lettore di SD.
Non ha nemmeno una webcam che in un dispositivo del genere, per usare Skype ad esempio, riveste una certa utilità.
Se devo digitare con la tastiera a schermo il display si riduce allo spazio che rimane dopo che compare la tastiera. Insomma il solito giocattolino costoso per gli adepti della mela morsicata accecati dal tifo per il loro guru”
Banalmente la realtà sta in mezzo a queste due considerazioni. Secondo me è un oggetto di cui si può tranquillamente fare a meno, come dell’iphone d’altronde e di tutti i giocattoli. Ha forse un briciolino più di senso in paesi dove la connettività senza fili è molto più diffusa che in Italia.
Chi aspettava un aggiornamento sostanziale dell’hardware dei Macbook Pro, quelli sì dei veri gioiellini, è rimasto invece a bocca asciutta.