Riparte la stagione televisiva autunnale con le due trasmissioni di approfondimento giornalistico delle reti ammiraglie Rai e Mediaset. In realtà entrambe hanno iniziato qualche giorno fa ma solo ieri si trovavano a dover duellare nella stessa fascia oraria.
Da una parte a Porta a Porta si parla dell’assassinio di Sanaa, ragazza di famiglia musulmana quasi decapitata dal padre per una relazione con un ragazzo italiano non musulmano. In studio insieme ad altri ospiti Mara Carfagna, Livia Turco, Magdi Cristiano Allam. In collegamento esterno, in studi diversi, la mamma di Sanaa resasi protagonista in questi giorni di dichiarazioni sconcertanti in compagnia di un traduttore e dell’Imam della sua zona. Nell’altro collegamento il fidanzato della ragazza uccisa.
La trasmissione si trascina tra domande incalzanti di Vespa alla donna, risposte con un sospetto filtro del traduttore che riportava frasi molto evasive e un battibecco tra l’imam e una scoppiettante rappresentante marocchina in difesa delle donne presente in studio.
Nel complesso nulla di nuovo negli studi della “terza camera” con un Vespa che fa le domande che avremmo voluto fare tutti ai protagonisti, più efficace di quando interroga i politici. Il clima drammatico della vicenda in sè non aiuta la scorrevolezza della puntata con una Carfagna che al passar dei minuti aveva gli occhi sempre più spalancati e la Turco la pettinatura color grano sempre più abbattuta.
Dall’altra parte a Matrix si parlava di libertà di stampa in uno studio rinnovato nella scenografia. Ora la tonalità di colore è passata dai toni caldi ai freddi, la dominante è azzurra e la stessa scritta “Matrix” passa dal rosso al blue. Non so se sarà una configurazione che cambierà a seconda dei temi trattati ma ieri c’erano due file di poltrone, una di fronte all’altra e il conduttore che trafficava da una parte all’altra dello studio in stile Giovanni Floris in Ballarò, anche se al contrario della trasmissione di rai 3 le poltrone sono più presentabili e apparentemente molto più comode.
In studio c’era Severgnini, Gentiloni e Polito da una parte e Arditti, Gasparri, Franco De Benedetti dall’altra. In collegamento esterno Vittorio Feltri e il sondaggista Pagnoncelli.
Il dibattito è frizzante ma mai sopra le righe. Alessio Vinci sembra finalmente a casa sua anche grazie al fatto che si parla di un tema a lui vicino con colleghi ai quali si rivolge tranquillamente dando del tu.
Dal primo duello televisivo della stagione tra Vespa e Vinci si ha l’impressione che sia più viva la trasmissione di Canale 5 anche se entrambi gli anchorman vanno sul sicuro e sembrano non volersi pestare i piedi a vicenda.
Quando scrivo non ho ancora i dati auditel in mano ma l’impressione è che Vespa si avvantaggerà del tema spinoso, degli ospiti comunque strettamente legati all’evento e dello zoccolo duro degli ascoltatori legati ai temi drammatici. Se dovessi scommettere per il futuro però punterei su Vinci che, sorprendendo anche me, ha confezionato una puntata godibile e sembra avviato verso delle buone performance.
Vespa, Vinci, vidi
symbel (redattore)