Jovanotti che intervista Lapo su GQ è un po’ come se Max Pezzali intervistasse Fabrizio Corona su Pc Professionale.
La combinazione degli elementi di per sé ne promette delle belle.
Quando scoppiò la vicenda dei festini “atipici” di Lapo il fatto creò parecchio scalpore anche perché le circostanze erano molto pittoresche. In seguito ci furono anche dei paragoni con la vicenda Sircana che aveva in comune con quella del rampollo in polluzione la simpatia nei confronti delle simildonne con qualcosa in più.
Quello che mi sorprese allora e mi sorprende ancora oggi è come con una passata di spugnetta abrasiva e brillantante si sia riabilitato quello che a me pare un personaggio da circo dei freak.
Uno che è stato trovato in stato comatoso in camera da letto di un trans dopo un festino a base di coca e alcool, ficcato dentro una clinica americana, risciacquato il sangue e riabilitato manco fosse una Punto incidentata da rimbellettare per la vendita dell’usato, viene intervistato come se fosse un opinion leader.
Lapo, nome per il quale in spiaggia quest’estate ho sentito questa frase tra gli ombrelloni presso una giovane coppia di cui lei in avanzato stato di gravidanza (riporto testualmente e mi dovessero costringere a comprare uno dei suoi occhiali al carbonio se dico balle): “Lapo è un bel nome però…, non avesse fatto quella cazzata si poteva anche pensare…”.
Lapo, spronato dalle intelligenti domande di Lorenzo Cherubini tra una strofa da scuola elementare e l’altra della canzone per l’Abruzzo, esprime tre concetti fondamentali: “in Italia il problema è che c’è troppa disonestà” e su questo ha ragione infatti nel passaggio dalla Lira all’Euro il prezzo della coca e delle prestazioni dei trans pare sia quasi triplicato; “in Fiat non c’è posto per uno con le mie idee” e questo è un male perché purtroppo la Fiat si deve affidare ad uno con poche idee e attributi come Marchionne che l’ha risollevata dal baratro in cui si era trovata; e poi il colpo a sorpresa: “Voglio essere ebreo, ho iniziato il percorso di conversione”, per carità massimo rispetto per le scelte religiose di ognuno e sempre meglio di scientology ma perché Lapo sente il bisogno di dichiarare su GQ intervistato da Lorenzo “Zeppola” Jovanotti il suo personale cammino religioso? Voglia di riabilitazione? Voglia di riaccreditarsi al pubblico? Con quello dei lettori di GQ secondo me non c’era bisogno. Vedremo cosa c’è sotto. Quando? Doooomaaaaniiiii.
Jova-Lapo-GQ
symbel (redattore)