Milano si fa capofila di un nuovo movimento proibizionista, che va a colpire la somministrazione e il consumo di alcolici sotto i 16 anni. A pagarne le conseguenze saranno gli improvvidi commercianti e i genitori dei minorenni, con multe fino a 450 euro. La mia prima obiezione, ossia se sarà punito anche il ragazzino che esce dal supermercato con una birra dentro la busta della spesa, viene a quanto pare subito murata. Sul Corriere si dice che l’ordinanza è stata studiata in modo da evitare questi eccessi, solo che il giornalista non va oltre con la spiegazione. Quel che ho capito invece è che si è predisposta una vera e propria task force per scandagliare la movida milanese: incaricati dei controlli saranno polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, con possibilità di sequestrare le bottiglie incriminate. Un bel grattacapo per i commercianti, che impossibilitati a capire ad occhio nudo la differenza tra un quindicenne ed un sedicenne brufoloso, dovranno chiedere i documenti agli avventori ad ogni free drink. Rimane il dubbio se il proibizionismo abbia mai portato a risultati concreti o se aiuti il processo di mitizzazione di certi atteggiamenti portando ad un maggior gusto per la trasgressione, soprattutto se così a buon (super)mercato.
Proibizionismo a Milano
Rudy Basilico Turturro (redattore)
il problema non è facile comunque da gestire. Non so se il proibizionismo possa funzionare, ma sinceramente le orde di minorenni ubriachi sono un spettacolo poco edificante.
Bah, anche un’orda di 30-40-50enni sbronzi non sono uno spettacolo edificante se è per quello