Morire in Afghanistan e sopravvivere su Facebook

Un altro soldato italiano vittima del conflitto in . Questa volta è stata una anticarro a decretare la di , caporalmaggiore e il ferimento di altri tre suo commilitoni.
Questo fatto tragico come al solito darà il via a diversi filoni di discussione. Quelle dei nostri soldati sono missioni di pace o è guerra? Si deve rinnovare il finanziamento alle missioni o no?
Il secondo filone sarà quello che ripeterà quanto era bravo il ragazzo, affabile e sempre disponibile, un angioletto in mimetica. Nessuno vuol mettere in dubbio questi aspetti, magari tutti veri, ma quello di rimarcarli con una retorica e un tono melenso da far cariare i denti comincia a stufare.
Il terzo filone, e questa è una novità dei nostri tempi, del ragazzo tragicamente scomparso si è andati subito a scandagliare la pagina di andando a sbirciare sul profilo e comunicando, come se contasse qualcosa, anche i gruppi ai quali il ragazzo era iscritto. Tra questi spunta anche «Facciamo chiudere il gruppo “”» di cui ha ampiamente parlato il collega Lapo Pelosini su moschebianche.
“E’ un eroe di guerra” affermano i genitori. Tempo fa si sarebbe detto che è un morto sul lavoro, era pagato bene e saltare su una mina in Afghanistan è compreso nel prezzo. Qualcuno avrebbe sventolato la bandiera della pace brandendola come una frusta invece non sembra ci sia poi tanto clamore, forse perché l’estrema sinistra è fuori dal parlamento e i “pacifinti” sono stati anestetizzati da , che in Afghanistan ha riversato una caterva di militari come mai si era visto nella storia USA dal Vietnam in poi.
Adesso su facebook apriranno il gruppo “aboliamo le mine anticarro” ma credo che a Farah abbiano qualche problema con la linea ADSL e non potranno iscriversi.

symbel (redattore)

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6 Risposte

  1. Damiano scrive:

    Sono d’accordo con te. è ora di finirla con la retorica del “sono andati a portare la pace”.
    Lo vogliamo dire che il 90% di questi ragazzi va perchè è obbligato o per comprarsi la casa o per potersi sposare?

  2. Lapo Pelosini scrive:

    non sono obbligati. Il tempo dei soldati di leva è finito da un pezzo. Entrare nell’esercito è una professione che ognuno sceglie volontariamente. E, dato che non si sta lavorando all’ufficio postale, bisogna anche mettere in conto di potere essere inviati in un teatro di guerra, con tutti i rischi del caso.

    Massimo rispetto per chi ci rimette la vita, ma a monte c’è una scelta personale precisa. Se uno non se la sente, ci sono sempre tanti altri lavori da fare e altre carriere da intraprendere.

  3. Damiano scrive:

    Intendevo dire che sono obbligati ad andare in quei Paesi.
    So benissimo che il servizio militare non è più
    obbligatorio 😀

  4. Lapo Pelosini scrive:

    ripeto, nessuno li obbliga. Entrando nell’esercito devi essere conscio che c’è la possibilità di essere mandati in un teatro di guerra, soprattutto tenendo conto che l’Italia ormai da parecchi anni è impegnata all’estero con missioni di vario tipo.

  5. Nito scrive:

    Damiano quella frase la disse Soru nel 2005..scoppio’ un putiferio..
    Disse :”molti giovani fanno il militare perche’ non c’e’ lavoro e per farsi i soldi della casa con le missioni non certo per passione..”
    Solo che era Governatore..e queste frasi (anche se magari vere) non si possono dire..

  6. Vada Camillo scrive:

    E questi sono i commenti dei lettori del Secolo? Per loro la Patria non esiste? Non esiste l’uomo che ha la capacità di creare e morire per la Patria. Poveri nostri Caduti per nessuno obolo, ma per la Bandiera. Fini ti ho abbandonato da un pezzo e questa è la gente che hai allevato? Mi vergogno

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