Giuliano Ferrara al posto di Santoro

Giuliano Ferrara al posto di SantoroSecondo il Fatto Quotidiano(notizia sparata a caratteri cubitali in home page fino a qualche minuto fa) il posto lasciato vacante da Michele , in prima serata nel giovedì di Rai Due, sarebbe in procinto di essere occupato dall’Elefantino, , fresco fresco di manifestazione ridanciana anti-sberleffo per Sarkozy.
La notizia viene ripresa anche da TvBlog, blog di riferimento del mondo televisivo italiano, che non aggiunge nessun nuovo dato se non qualche critica negativa basata sull’analisi dei dati auditel dell’attuale programma di Ferrara, , che non ha proprio degli ascolti eccelsi e la considerazione che anche l’altra notizia messa in giro dalla banda di Travaglio e Padellaro circa uno spostamento dell’appuntamento quotidiano di Ferrara a mezzogiorno si sia rivelata, per ora, infondata.
Abbiamo cercato di verificare la notizia nel mare dei tweet dei giornalisti sempre bene informati e sulle pagine online del Foglio per verificare se l’interessato avesse anche solo fatto intendere qualcosa in tal proposito, ma nulla di fatto.
Dando per buona la notizia e con tutte le riserve che alcune sparate del Fatto Quotidiano rivelatasi false ci hanno insegnato a considerare, sarebbe veramente una notizia esplosiva.
Esplosiva innanzitutto per chi ha nostalgia del Giuliano Ferrara conduttore televisivo, quello che ha reso celebre la trasmissione di La7 Ottoemezzo, un appuntamento imperdibile per molti telespettatori e poi piano piano caduto un po’ in disgrazia per i vari moderatori che si sono a lui succeduti nessuno dei quali all’altezza della situazione.
Esplosiva anche perché l’enorme giornalista andrebbe ad occupare il “trono” di Santoro ovvero l’esatto opposto in termini di dialettica politica. I due non se le sono mandato a dire in questi anni con scontri anche cruenti a fil di penna o di faccione in telecamera.
Giuliano Ferrara non è certo un giornalista accomodante e nemmeno tanto ambiguo nel suo modo di pensare e di esprimersi e questo fa senza dubbio schiumare di rabbia gli antiberlusconiani e nello specifico tutto quel popolo che per semplicità di categorizzazione potremmo identificare come i seguaci di Michele Santoro e Marco Travaglio.
Questo astio senza dubbio incide sugli ascolti di Radio Londra che però andrebbero parametrizzati al particolare tipo di trasmissione che dura solo 5 minuti ed è praticamente un editoriale senza nessun tipo di contraddittorio e con rari e brevissimi contributi filmati registrati.
Una trasmissione di due ore invece metterebbe in campo tutta la capacità dialettica e polemica del direttore del Foglio a confronto con gli ospiti che, la sua storia televisiva e giornalistica ne sono testimoni, si può giurare sarebbero assolutamente bipartisan.
Ci stupisce che gli esperti di si siano fermati ai freddi numeri senza fare questa considerazione o forse non ci stupisce affatto visto che una certa tendenza antiferrariana e più in generale antiberlusconiana pare aleggiare anche da quelle parti.
La notizia, lo ripetiamo, potrebbe essere del tutto falsa, ma se fosse vera si può ben dire che un programma tv di approfondimento politico in prima serata, condotto da Giuliano Ferrara, sicuramente non annoierebbe lo spettatore e nemmeno toglierebbe nulla al già rantolante servizio pubblico in Rai, quel servizio pubblico che sarà titolo della nuova trasmissione di Michele Santoro, frate questuante su Sky e nei network locali.

symbel (redattore)

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1 Risposta

  1. gianni tirelli scrive:

    GIULIANO FERRARA: UN’INTELLIGENZA PER ALLOCCHI!

    Ma cos’è questa “intelligenza” se non l’uso positivo delle proprie capacità, e dispensatrice di sapere, di equità e di gioia!
    L’intelligenza non è accentratrice, aborra ogni forma di cortigianeria e di servilismo. L’intelligenza è leale e dice sempre la verità. Non si nasconde dietro vane parole o dentro fumosi meandri di contraddizione! L’intelligenza guarda nel più profondo di noi stessi e ci scuote dal torpore delle nostre miserie e debolezze. L’intelligenza semina amore e, l’amore, torna all’intelligenza. L’intelligenza illumina la caverna della stupidità, rianimando gli imbecilli dall’indolenza dei loro gesti e pensieri.

    Giuliano Ferrara, diversamente, non é niente, non dice niente, non produce niente e non insegna niente. E’ il verso di se stesso; l’immagine iconografica di una inedita e moderna stupidità che, attraverso il filtro mediatico di un ripetuto repertorio circense, trasfigura la sua originaria inconsistenza culturale, in un eccentrico, quanto fumoso, esercizio didattico.
    Quando prende le difese di Silvio Berlusconi e lo sprona alla “riscossa” conferma la sua natura servile e pusillanime, permeata di ipocrisia, narcisismo paranoide e connaturata mala fede.
    L’assenza, poi, di una salutare introspezione, di una corretta e coerente analisi delle circostanze e, un’incapacità di base di giungere a conclusioni oggettive (equidistanti da ogni interesse, privilegio e appartenenza), collocano Giuliano Ferrara e simili, fuori da ogni dimensione che si possa definire o ritenere di natura intellettuale e che ne contempli l’intelligenza.
    La furbizia oratoria e la retorica di difesa, al contrario, sono una contraffazione dell’intelligenza. Un vile escamotage, a beneficio di una platea di allocchi!

    Questi soggetti che, fino a ieri, hanno sempre sostenuto ad oltranza Silvio Berlusconi (contro ogni logica e buon senso) e condiviso ogni sua minchioneria ed elucubrazione mentale oggi, dopo la batosta delle amministrative, la mazzata dei referendum, spiazzati dalla drammatica e contingente situazione italiana, si cimentano nella inedita veste di critici, di pacificatori e di saggi consiglieri.
    E’ per tanto lapalissiana e conclamata l’ipocrisia e la disonestà intellettuale di Ferrara e combriccola, nelle persone di Belpietro, Sechi, Feltri, Sallusti e Vespa. Loro, che da sempre, lo hanno spronato a radicalizzare ed estremizzare la campagna politica, usando Silvio Berlusconi come “testa di legno” per scaricare sull’opposizione e i suoi elettori, quell’odio profondo, quell’invidia mal celata e quella frustrazione lancinante, effetti collaterali di una competizione impari, per la supremazia culturale e intellettuale ad esclusivo appannaggio della sinistra italiana. Questo genere di persone, traducono ogni cosa e circostanza in un fatto personale, disertando così ogni vera passione, impulso rigeneratore e concetto di bene comune; concentrati come sono nel dare priorità assoluta ai loro atavici complessi di inferiorità (mai risolti), paranoie e debolezze, adducendone attenuanti di sorta e colpevolizzando terzi, dei loro fallimenti, umani, politici e professionali.
    Oggi, queste canaglie senza limite della decenza e dall’animo servile, si sono rese responsabili, in primis, non solo del tracollo berlusconiano ma, della deriva etica, morale ed economica di questo paese. Ai posteri l’ardua sentenza!!

    Appartengono a quegli individui privi di volontà e inclini al servilismo, alla diffamazione e al tradimento; tratti caratteriali di un’indole epurata da ogni oggettivo parametro di riferimento, scale di valori e ragionevolezza.
    Per tanto, non sono capaci di veri sentimenti ai quali, da esperti commedianti, prediligono una grottesca messinscena, permeata di enfasi, costernata commozione e sentita preoccupazione. Vivono in uno stato di dissociazione perenne, confondendo i confini fra la finzione e la realtà, e incorrendo così, nel serio rischio, di non sapere più distinguere l’una dall’altra.
    Del resto, anche la qualità e la forza delle emozioni sono il risultato di impegno, di consapevolezza e discernimento, e tutte, fanno capo a quell’impulso rigeneratore e rivoluzionario che trasforma l’uomo in credente: la volontà.

    Giuliano Ferrara sguazza nel torbido del suo Ego in sovrappeso, mascherato da intelligenza che, come grasso, cola da ogni suo poro, scivolando lungo le rotondità di una massa adiposa al limite del collasso.

    Gianni Tirelli

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