
La Ferrari di Ben Ali saccheggiata dai manifestanti
Come avrete avuto modo di sentire sui giornali la Tunisia è nel caos in seguito alla “guerra del pane”, le rivolte contro il caro prezzi che hanno causato morti, feriti, ingenti danni e addirittura la fuga del presidente della repubblica.
Ben Ali, infatti, a seguito del putiferio scatenato dai manifestanti, non essendo piu in grado di gestire la cosa, dopo oltre 20 anni di buono e cattivo tempo nel governo del paese, ha dovuto ripiegare e mettersi in fuga: salito a bordo del suo aereo privato con destinazione Parigi, si è visto negare l’autorizzazione allo sbarco e dopo una sosta tecnica all’aeroporto di Cagliari, ha dovuto riparare per Geddah in Arabia Saudita, dove è ora in esilio volontario.
Tolto di mezzo il vecchio capo del paese , per i manifestanti sembrava un nuovo inizio, e una nuova democrazia, ma la cosa non pare essere esattamente così come sembra: il governo di unita nazionale, con a capo Mohamed Ghannouchi, appena costituito perde subito pezzi, cosi come l’appoggio dei sindacati che lo sostenevano.
Ma quello che fa piu pensare è la fuga dei turisti: quelli che si sono ritrovati in mezzo alle rivolte hanno avuto grossi problemi per ritornare a casa, chi non è potuto andar via ha dovuto barricarsi negli hotel, col rischio di saccheggi (come avvenuto al circo italiano Bellucci, in tournee nel paese nordafricano e rimasto bloccato): sicuramente chi ha vissuto quell’esperienza difficilmente tornerà nel paese magrebino, come probabilmente non farà per un bel pezzo, buona parte di chi ha seguito gli avvenimenti in tv.
Ma anche chi volesse andarci in futuro avrà i suoi problemi: le compagnie iniziano a cancellare i voli di linea per la Tunisia, è notizie di queste ore la cancellazione di tutto il programma di volo estivo verso la Tunisia da parte della compagnia low cost Jet2, particolarmente forte nel turismo verso il Nord Africa: questo significa danni all’economia tunisina, fortemente dipendente dal turismo, che si rifletterà sul lavoro e sulle condizioni di vita delle popolazioni locali.
Alla fine quella che doveva essere una nuova democrazia, e una lotta per delle migliori condizioni di vita, rischia di essere , venendo meno le forze che appoggiavano il governo di unita nazionale, una nuova “dittatura” , e ciò significa più povertà alla gente, con in più l’incognita del rientro al governo delle forze filo islamiche, che potrebbe cancellare completamente il barlume di modernità che iniziava a respirarsi nel paese.
Alla fine siamo proprio sicuri che cacciare il vecchio politico sia stata una buona idea? Quello che mi preoccupa è un certo parallelismo tra le figure politiche di Ben Ali e Silvio Berlusconi, anch’esso colpito da un simile clima di ” caccia alle streghe”, anche se a differenza del tunisino, pare che per ora non sia intenzionato a scappare…