Asilo degli orrori non tanto orribile

Asilo degli orrori non tanto orribile L’ non è uno solo, ce n’è sempre uno nuovo ogni anno, anche più di uno, dove si scopre che la maestra lega i suoi alunni, li picchia, abusa di loro. Di recente c’è stato un caso clamoroso che ha visto anche la confessione della maestra isterica, rea di non riuscire a trattenere i suoi istinti violenti sfogandoli sui poveri bambini.
Questi abominevoli fatti di cronaca, quando le vittime sono i bambini indifesi, suscitano nell’opinione pubblica ondate di sdegno e fanno salire dalle viscere una voglia di vendetta incontrollabile. Si può scommetere, senza temere di perdere, che se uno di questi individui venisse lasciato in pasto alla folla verrebbe fatto a pezzi.
Non tutti i casi giudiziari però sono così semplici e si concludono con l’individuazione certa del colpevole. Pensiamo ad esempio al caso di del quale ancora oggi non si ha un quadro chiaro di ciò che è avvenuto.
La mediatica è sempre dietro l’angolo e non si tratta di essere accusati di aver evaso le tasse con un mutuo farlocco ma di essere sospettati di pedofilia o nella migliore delle ipotesi di avere picchiato dei bambini.
Prendiamo ad esempio un caso risalente al 2003 e risoltosi in in questi giorni.
Anche in quel caso si parlò di “asilo degli orrori”, otto persone indagate per pedofilia: un sacerdote, sei maestre, un bidello. La posizione dei sacerdoti venne archiviata in breve tempo mentre le maestre fino al 2007 sono state arrestate scontando in totale un anno di carcere.
Tutti assolti.
La Corte di Cassazione infatti ha rigettato i ricorsi del procuratore generale e delle parti civili contro le assoluzioni di otto imputati che erano stati indagati per presunti abusi sessuali nei confronti di bambini della scuola materna comunale di . Sono quindi stati assolti definitivamente un sacerdote, sei maestre e un bidello.
La difesa ha sempre sostenuto che si trattasse di una «colossale montatura», figlia della «psicosi collettiva».
Nel 2007, a quattro anni di distanza dallo scandalo, l’ «perché il fatto non sussiste. Imputati tutti assolti». Oggi, la pronuncia della Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda.
La domanda solita e ormai retorica su chi risarcirà di tanti anni di infamia e per alcuni anche di carcere da innocenti queste persone anche questa volta non troverà facile risposta.
Il problema in tema di giustizia nel nostro Paese, come per altre questioni pressanti, è che le riforme vengono proposte dalle persone sbagliate e finiscono per essere rifiutate per partito preso.
Dal caso Tortora per citare uno noto passando per tanti poveri cristi sconosciuti passati per le mani di giudici dalle manette facili, non si è imparato nulla, ma siamo sicuri che all’uomo comune, quello che non ha processi pendenti per mafia o per truffe economiche da milioni di euro, della riforma della giustizia non freghi nulla?

symbel (redattore)

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