In questa domenica sera che scorre via lenta, è giusto scrivere un post in difesa di Marrazzo. Non il Piero politico, di cui non frega niente a nessuno ed è giusto che si eclissi, ma del Piero uomo descrittoci in queste ore come un rudere tanto che il Colosseo al confronto sembra un grattacielo di Dubai. Mettiamoci nei suoi panni per un attimo, ovviamente saltando la parte di gran golosone di vitamina C spuria; chi non avrebbe ceduto al ricatto in quelle condizioni? Certo la carriera politica a rischio avrà influito, ma mi piace pensare che Marrazzo nel momento in cui staccava l’assegno dal carnet avesse a mente lo sguardo attonito della moglie con cui ha diviso il talamo negli anni, una donna tradita e delusa negli affetti ma soprattutto nella propria femminilità; davvero difficile immaginare come ci si senta ad avere un marito accanto con cui far sesso ogni tanto ma fidanzato con un travone da oltre 7 anni, è qualcosa di più di un tradimento, di una scappatella d’un uomo a cui non mancheranno certo occasioni come a tutti i potenti – è qualcosa di incomprensibile che mette in discussione la figura che si ha accanto e soprattutto la propria capacità di giudizio. Posso solo immaginare lo stato d’animo che racchiude quel telegrafico sms inviato al marito: “Sono distrutta”. Mi piace pensare che Marrazzo, nello strap che fa l’assegno quando si stacca dalla matrice non pensi ad uno strap-on ma al rumore sordo che fa la lingua sul palato quando non si trovano le parole – quelle parole che avrebbe dovuto usare per spiegare ad una figlia di otto anni che significa transessuale e perchè a papà piacciono tanto. Di fronte ad una posta talmente alta, mi piace pensare che Piero Marrazzo fosse ancora l’intransigente fustigatore dei tempi di Mi manda Raitre e non pensasse alle proprie convenienze politiche ma piuttosto ad una famiglia distrutta, alla carriera della moglie messa quantomeno in imbarazzo, alle facili ironie ed inevitabili malignità dei compagni di scuola delle tre figlie. Anche io avrei staccato quell’assegno, ormai da perdere c’era ben poco. Perchè i trans non hanno ancora il beneficio del politically correct che godono gli omosessuali, non hanno quell’aurea d’intoccabilità che il Sacha Baron Cohen di Bruno mette splendidamente alla berlina. Se Marrazzo fosse stato semplicemente gay avrebbe potuto resistere al ricatto, fare outing e magari strappare persino maggior audience come un Letterman qualsiasi. La comunità omo l’avrebbe preso sotto le proprie ali protettive, e tutto sarebbe filato liscio forse persino verso una rielezione. Ma i trans gli hanno fatto lo sgambetto con la terza gamba, Marrazzo è caduto in quella terra di nessuno che tanto lo attraeva ed è rimasto col culo scoperto di nome e di fatto. Ora è giusto che il Governatore sparisca, ma l’uomo ha sicuramente bisogno d’aiuto. Spero che anche la moglie, con tutto il diritto di porre termine ad un matrimonio-farsa, sia al contempo misericordiosa e continui a volergli bene ed a stargli vicino senza strapparlo al suo affetto ed a quello della figlia di otto anni. Perché se Marrazzo nella sua vita di facciata è stato un buon marito ed un ottimo padre, allora almeno l’onore delle armi lo merita.
Marrazzo e la vitamina C spuria
Rudy Basilico Turturro (redattore)
Credo che la scelta dell’illustrazione a corredo fosse funzionale al contenuto dell’articolo e della vicenda. Trattasi di una pagina tratta dal manga Death Note che ha avuto anche la sua versione Anime.
Un manga a mio parere eccezionale, con una trama a sfondo giallo/poliziesco curata nei minimi particolari.
Il personaggio-mostro che urla al ragazzo è uno Shinigami ovvero un Dio della Morte, in effetti assomiglia a Brendona e ha decretato la morte politica di Marrazzo.
Al GO FISH lo aspettano a braccia aperte….