L’Italia dei malori

Qualche anno fa colpirono l’attuale premier regalandoci anche immagini che rimarranno stampate nella memoria: un Berlusconi privo di sensi che viene sollevato dalle sue guardie come un infante e trasportato fuori dal palco. Successivamente i malori hanno colpito altri personaggi politici, fu mitico il malore con tanto di paralisi di Giulio Andreotti durante un’intervista oppure il meno mediatico ma decisamente più grave che capitò a Bossi e del quale il senatur porta ancora i segni visibili sul corpo.
Hanno avuto malori poi, ancora Andreotti, Piero Badaloni, Antonella Clerici durante la prova del cuoco, Gianluca Grignani durante un concerto e si dice che persino la caduta di Vasco sia stata causata da un problema di capogiri, l’elenco si allunga ancora comprendendo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e uno spettatore allo spettacolo di Milly D’Abbraccio per non parlare del recentissimo infortunio del fresco vincitore del Grande Fratello Mauro Marin.
Ultimamente però i malori a ripetizione sono toccati al leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che anche ieri, dopo un altro episodio degli ultimi giorni, è stato costretto a ricorrere alle cure dei medici in ospedale a causa di un forte dolore al braccio.
Il simpatico Tonino, tra un Videla, Mussolini, Hitler e Nerone detto a Berlusconi ha trovato anche lo spazio per una battuta, in pieno stile da politico barzellettiere, dicendo di non preoccuparsi, che il PDL sta peggio di lui.
Una vera ossessione ma almeno in questo frangente simpatica.
Auguroni a Di Pietro per una pronta guarigione e un ricordo per chi invece il malore non è riuscito a superarlo come il mitico Franco Scoglio, che è spirato in diretta durante un’ospitata ad una trasmissione televisiva di sport e a Pingping, l’uomo più piccolo del mondo, 21 anni e 75 cm di statura che è morto in Italia a causa di un infarto poco prima di partecipare alla puntata inaugurale della trasmissione sul Guinnes dei Primati quest’anno condotta da Paola Perego ma portata al successo da Barbara D’Urso.